Chi siamo

“Gesti concreti e collettivi costruiscono spazi che grazie all’arte assumono una loro spiritualità”.

L’associazione Modo è un collettivo di artisti e creativi di diverse discipline che nel confronto reciproco condividono passioni, talenti, idee. Non è importante che i settori d’interesse di ciascuno siano diversi: importante è il “modo”, quello della condivisione e della relazione.
Fin dalle prime esperienze sviluppate assieme c’è sempre stato un tema che più di altri ha interessato l’associazione: quello del confine come limite ma anche come spazio di relazione. Si tratta di un termine implicito nel rapporto con l’altro che permette di riconoscere una diversità e passare così da una condizione di separazione ad una di conoscenza e relazione. In questa tensione, la pratica artistica si rivela uno degli strumenti più liberi e duttili che da sempre caratterizza la progettualità di Modo.

Da alcuni membri dell’associazione Modo è nato anche un progetto imprenditoriale comune che ha dato vita alla cooperativa Puntozero, con la quale si è lavorato gomito a gomito per questo progetto.
Puntozero sviluppa progetti che interagiscono con il tessuto sociale innescando processi creativi, culturali, sociali e promuove la sfida della relazione e della cooperazione fra professionisti.

Il Parco dell’arte è frutto di una rete di relazioni che si è rivelata un sostegno fondamentale per la nascita del Parco. Con noi hanno lavorato e lavorano in tanti:

  • la cooperativa Puntozero,
  • il curatore Manuel Fanni Canelles,
  • tutti gli artisti coinvolti,
  • l’Associazione culturale Leggermente,
  • il Comune di Malborghetto-Valbruna,
  • il Comune di Tarvisio,
  • l’UTB di Tarvisio,
  • i comuni di Aviano, Romans D’Isonzo, Pozzuolo del Friuli,
  • lo spazio DoubleRoom di Trieste,
  • i Comuni di Resia, Drenchia e Tolmin,
  • l’Agriturismo Prati di Oitzinger,
  • l’Associazione Amici di Valbruna,
  • No Borders Tree House,
  • l’Associazione Turistica Alpi Friulane,
  • la Comunità Montana del Gemonese-Canal del Ferro,
  • l’Associazione Aghe di Poç,
  • la famiglia Aquini e tutte le persone che ci hanno accolto.
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